PRATOMAGNO E POGGIO DI LORO

01.04.2012 by Roberta 

Fate come noi non lasciatelo solo, aiutatelo, tramandate le sue tradizioni, coltivate la sua terra, pulite i suoi sentieri. Vi invitiamo a leggere l’articolo sotto riportato, pubblicato su La Nazione di sabato 31 marzo, il Pratomagno ha bisogno di voi.

Vi possiamo garantire che Poggio non  spegnerà la voce della montagna,   ne la fiamma che  tiene in vita le nostre radici.

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ARRIVANO LE RONDINI!

21.03.2012 by Pierangela 

 

Proteggiamo le rondini!

Nel nostro paese arrivano sempre meno rondini!

Percorreranno almeno 10.000 km in sei settimane dall’Africa per tornare a deporre le uova nello stesso nido costruito l’anno precedente.

Stanche e sfinite dal lungo viaggio molte saranno costrette a costruire di nuovo il nido perchè distrutto da chi non le vuole sotto il proprio tetto.

Le rondini fanno parte di un ecosistema importantissimo e sono utili all’uomo perchè si nutrono di moltissimi insetti.

Pare che nei prossimi anni, a causa dell’inquinamento, ne arriveranno sempre di meno fino alla completa scomparsa e la nostra primavera non sarà più segnata dall’allegria dei loro voli!

Da segnalare che le rondini, compresi i loro nidi e le uova, sono protette dalla legge che ne vieta l’uccisione e la distruzione con sanzioni molto pesanti.

(liberamente tratto da “Amare Noi e l’Ambiente)

Pierangela

La Candelora

02.02.2012 by Pierangela 

 

La Candelora

Dopo i giorni della merla il 2 febbraio, oggi, si celebra la Candelora, diventata “famosa” nei secoli per essere considerata il momento di passaggio tra l’inverno e la primavera.

Festa non di precetto, la Candelora in passato era comunque sentita come una ricorrenza di rilievo, soprattutto nelle campagne, dove le chiese, nelle albe fredde di febbraio, nella neve o nella nebbia, oppure con un sole ancora senza calore, vedevano radunarsi persone per la messa d’una festa considerata della Vergine: la Purificazione di Maria e la presentazione di Gesù al tempio quaranta giorni dopo la nascita.

Dopo la processione, col rito delle candele, la breve sosta sul sagrato e la via del ritorno a casa erano occupate dalle previsioni del tempo: quanto sarebbe durato ancora il freddo, essendo la Candelora un cardine per la meteorologia.

“Per la santa Candelora
se tempesta o se gragnola
dell’inverno siamo fora;
ma se è sole o solicello
siamo solo a mezzo inverno.

È il proverbio universalmente noto. Per la Candelora se il tempo è cattivo l’inverno può dirsi finito, ma se fa bello è ancora a metà. Oggi giornata freddissima, con vento e neve…

 

Però, per dire che tutte le previsioni sono fallaci e che ognuno misura le cose secondo il proprio metro, esiste una storiella:

Si racconta che all’inizio dei tempi avvenne questo dialogo in campagna e da allora l’inverno arriva quando vuole e se ne va quando ha fatto.

Disse il villano alla Candelora:
– Acqua o neve venga giù,
che l’inverno non c’è più.

Disse allora il bove: – Che nevichi o che piova, l’inverno se ne va quando l’erba è sulla proda.

Disse il vecchio infreddolito:
– L’inverno non se ne va prima di San Vito.

Disse la vecchia col caldano: – L’inverno starà
finché la foglia di fico come un palmo sarà.

Si voltò l’asino e disse: – Non viene il caldo
finché tra le stoppie non spunta il cardo.

Rispose la strega: – È cosa sicura
che l’inverno arriva quando arriva
e dura fin che dura.

 by Pierangela

I GIORNI DELLA MERLA

01.02.2012 by Pierangela 

 

 

I giorni della merla

 

Dopo un mese non troppo freddo, è arrivato un periodo che, secondo le tradizioni popolari è il più freddo di tutto l’anno: gli ultimi tre giorni di gennaio!

Questi giorni sono comunemente chiamati “giorni della merla“, ma l’origine di questo modo di dire risale a tempi antichissimi e viene tramandata attraverso tante leggende di origine contadina.
Le varianti sono tante: alcune hanno un lieto fine, mentre altre terminano tristemente, ma sono tutte ambientate nello stesso periodo dell’anno.

I “giorni della merla” sono il 29, 30 e 31 gennaio (secondo alcuni invece sono dal 30 e 31 gennaio al  1 febbraio), giorni nei quali, attraverso dei segni, è possibile capire quale sarà il clima dell’intero anno. Si dice infatti che, se questi giorni sono freddi, la primavera sarà mite e bella, mentre, se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

La tradizione ha origine nel Nord Italia ed è molto sentita anche in Toscana. Un aspetto comune alle diverse versioni della leggenda è l’originario colore bianco dei merli.

La versione più diffusa narra di una merla bianchissima, che volava coi suoi piccoli alla ricerca di un riparo. Il suo volo procede senza risultati sino a quando, ormai allo stremo delle forze, la merla avvista il fumo che sale da un camino. Decide così di portare i suoi piccoli in quella calda e sicura dimora, riuscendo a salvare la sua famiglia; ma i merli divennero tutti neri a causa della fuliggine. Da allora, in segno di ringraziamento, accettarono di essere neri.

Una variante di questa leggenda vede protagonista Gennaio, che anticamente aveva 28 giorni.

Il mese si divertiva a tormentare col suo gelo i poveri merli bianchi, che avevano la loro dimora su una quercia. La merla supplicava Gennaio di essere più mite, ma lui non dava loro tregua. Un anno la merla si nascose con tutta la sua famiglia sotto un tetto e Gennaio, non vedendoli, si dimenticò di tormentarli, finché l’ultimo giorno del mese (il 28, secondo la leggenda) la merla, ormai tranquilla, uscì per prendere un po’ di sole.                                                                  Gennaio, sentendosi preso in giro, chiese in prestito 3 giorni a Febbraio, che allora ne aveva 31; in quei giorni Gennaio scatenò gelo, freddo e neve, tanto che la famigliola dei merli stava per morire congelata. Solo il calore di una canna fumaria diede loro ristoro, ma da allora i merli diventarono neri. Gennaio, soddisfatto per la vendetta, andò via senza restituire i giorni a Febbraio, che rimase il mese più corto dell’anno e i giorni a lui sottratti sono conosciuti come i “giorni della merla”, ovvero i giorni più freddi dell’anno.

La struttura principale della leggenda, sebbene con diverse versioni, non cambia e ha il suo punto focale nel gelo degli ultimi giorni di gennaio.
Se diamo uno sguardo alle temperature nei “giorni della merla”, possiamo vedere che non sempre si tratta dei giorni più gelidi, perché le medie evidenziano altre giornate ben più fredde, ma questo non potrà mai influenzare e modificare un qualcosa, che le tradizioni portano sino a noi dalla notte dei tempi.

 

ELICRISO IN BIBLIOTECA

29.01.2012 by Roberta 

Sabato 21 Gennaio  è stata per gli Elicrisi ed i Poggesi tutti una giornata da ricordare, a tal proposito vi facciamo leggere alcuni commenti ricevuti e quello che ha scritto Valdarno Post.

Enzo Brogi.

Mammamia quanta gente! davvero una bella iniziativa ed un bel libro, ben scritto, sulla memoria, storie e tradizioni di un vecchio borgo di montagna . “Prima dell’arrivo della “scossa” che ha mischiato la notte col giorno i mesi avevano l loro peso”… Andate a visitare Poggio di Loro e cercate il libro…Grazie
22 gennaio alle ore 18.54 •

Gianfranco Nistri
22 gennaio

Gianfri e Dol
Grazie per averci regalato una bella riuscitissima serata.

Silvia Balbetti
22 gennaio

Ero con voi nel pensiero… mi hanno raccontato tutto…. bravi…bravi… e ancora bravi!

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