Benvenuti in casa BROGI.

30.12.2009 by Roberta 

STIAMO       ESAGERANDOOOOOOOOOOOOOOO

Guardate chi è venuto insieme a babbo Natale a Poggio a casa del nostro amico e paesano Enzo Brogi?

A dire la verità  questa foto mi è stata mandata  da Enzo per poterla mettere nel nostro blog ed assieme alla fotografia lui mi avrebbe suggerito di scrivere questo, cito testualmente:

la foto non è un gran che, ma c’è il tuo babbo all’opera e si intravedono, tra gli atri, due big Piero Pelù e Pau il cantante dei Negrita. Così potrai scrivere di tradizioni arcaiche, di antichi sapori e duro lavoro. Potrai parlare di miserie, ma anche di valori e di suggestioni che solo la montagna e le sue asprezze sanno regalare. E poi c’è la riscoperta dei borghi e delle antiche ricette e così anche quelli famosi lasciano i palchi e la popolarità per ritrovarsi attorno ad un paiolo che ospita polenta e profumo.

Un barrettino poi per il tressette ed un caffé  fanno il resto. Tutto questo può regalarti Poggio.

Le stradine da percorrere tutti con il capo all’insù per vedere il bucato steso di babbo natale ed i presepi allestiti sulle soglie delle finestre.”

Onestamente mi sembrava così esplicito e  carino che  non ho voluto cambiare niente.

Roberta

BABBO NATALE HA FATTO LA LAVATRICE

27.12.2009 by Roberta 

Dopo essere andato da tutti i bambini del mondo, ha lasciato le sue Renne al Prato dalle sue amiche api ed è venuto in paese a farsi una doccia; non poteva tornare a Ravaniemi in Lapponia senza lavare i suoi vestiti sporchi dalla fuliggine  dei camini.

Onestamente sapevamo di essere rinomati, richiesti, bravi  e mettetene pure altre tanto non vanno di fuori, ma che  anche Babbo Natale scegliesse Poggio, questo è grossa.

OGGI, 25 DICEMBRE dal diario di Max

25.12.2009 by Roberta 
Scusate se l’articolo di Max è stato pubblicato in ritardo, ma le cose belle non  temono il passare del tempo e questa è una cosa bella .Roberta.

MAX
Inviato il 23 dicembre 2009

Quando il Natale……..

Siamo vicini al Natale 2009 e molti, per molteplici motivi stanno aspettando che il rito sia compiuto. Il Natale del festeggiamento non è mai uno solo. Esiste il Natale del negoziante, che spera in questa festa per migliorare od incrementare i propri introiti; quello dell’indolente che spera che tutto passi velocemente; quello dei single per forza maggiore che agognano (ormai per il prossimo anno) la compagnia di una Lei o Lui; e dei single per scelta( molto spesso altrui ) che vivono la festa come una opportunità di lasciarsi andare agli eccessi; quello dell’anziano, molto spesso con la pensione minima, che cerca anche in ristrettezza di regalare un pensiero tangibile per le persone a cui vuole bene e che confida nella buona salute, perché per lui esserci è già un grande Natale. Il Natale del questuante, che ti fa gli auguri anche se per lui non ci sarà niente da festeggiare, o non sa neanche qual è il vero significato di questo giorno, perché la sua cultura o religione non riconosce la nascita del Redentore, e non pensa che forse al suo paese di origine, a noi cristiani non sarebbe neanche permesso accennare ad una loro festività. Il Natale dei genitori, che cercano di soddisfare le aspettative dei figli e si crogiolano nell’affettuosità che scorre tra le epidermidi consanguinee; quello di coloro che vorrebbero essere genitori, ma che per adesso….forse il prossimo anno, oppure….Io e Te siamo già una famiglia amore mio. Fra tutti i Natali che vi potrei elencare, quelli principe per me sono due, e si fondono in una naturale rivoluzione. Il natale dei bambini, di quelli fortunati e meno fortunati, poveri e ricchi, bianchi, neri, gialli, a strisce. I bimbi simbolo di rinascita e rinnovamento, di energia, potenzialità quasi infinita; prosecuzione delle nostre anime, ma autonomamente espandibili. Tutti i bimbi del mondo si rispecchiano in uno, che come i nostri figli è venuto al mondo per dare, (tutti danno molto più di quello che ricevono) ed ha dato tutto quello che era per avvicinarci a Lui. Il Natale di chi crede in Gesù nonostante non pratichi e di chi non potrebbe concepire non partecipare alla S. Messa, ma anche di chi partecipa perché “devono vedere” che ci sono. Il Natale di tutti, potrebbe essere come è stato 2009 anni fa, una rivoluzione di valori e coscienze, di passione e di memoria. Una festa che ci porti alla vera essenza del Natale, invece di isolarci sopra a delle altaNe ideologiche da cui giudicare gli altri.
Buon Natale, Max.

INDIVIDUATO E RISOLTO MOTIVO DELLA GRAVE CRISI PRODUTTIVA DELLE UOVA DA PARTE DELLE GALLINE DI ALESSANDRO

18.12.2009 by Roberta 

Max

COVVIEVE DELLA SEVA . news

di Gad Levner

Tremonti: Allova se vogliamo fave chiavezza su questo fenomeno, occovve che libeviamo la nostva mente da pveconcetti che attvibuiscono l’ovigine della anomalia; che si può vipevcuoteve sui vendimenti finanziavi, a delle evvate manovve economiche fatte dalla coalizione di govevno.Una nostva attenta analisi ha vivelato il pvoblema in una pandemia che è assolutamente sotto contvollo. Sovta nel sud Italia si è espansa a macchia d’olio. Questa emevgenza ha come sintomo pvincipe la ovmai stovica inopevosità dei mevidionali, che influenza anche la pvoduzione di uova da pavte delle galline, essendo pvovevbialmente di sinistva e comuniste. Il govevno ha pvonte due milioni di galline Padane che vevvano concesse a tutti i soggetti che ne favanno vichiesta, e che esaudiscono i vequisiti necessavi ( veddito al disotto dei 100 euvo lovdi annui), oppuve che possano dimostvave, di non aveve mai compvato neanche un accendino da un venditove di ovigine non Padana.

TUTTO E’ RICONDUCIBILE AL PROCESSO EVOLUZIONISTICO DELLA CATEGORIA ANIMALE GALLINACEI

di Piero Angela

Nonostante il primo impulso ci suggerisca panorami catastrofici legati ai tante volte denunciati disastri ambientali; di fronte a delle uova di gallina piccole come quelle dei parrocchetti,dobbiamo solo analizzare i riferimenti evoluzionistici della specie ed evincere che: data la facilità con la quale la ricerca, ha aumentato esponenzialmente la produzione di uova da parte delle galline, associato alla ridotta necessità di usare le stesse per riprodursi, la natura ha maturato nelle galline la capacità di fare uova più piccole per salvaguardare l’orifizio preposto all’espulsione. Ciò ci porta ad ipotizzare che: alla fine anche l’ homo sapiens sapiens, vista la frequenza con la quale tentano in tutti i modi, di usufruire in maniera gratuita ed impropria dell’ orifizio preposto all’ espulsione di sostanze solide organiche di scarto, la natura ci porterà ad avere due organi di tali caratteristiche, ma di cui uno fittizio ed opportunamente autolubrificante.

Max.

CRISI NEL POLLAIO

15.12.2009 by Roberta 

Come è possibile che all’improvviso le galline di Alessandro hanno deciso di fare uova notevolmente più piccole?

Che la crisi abbia raggiunto anche loro?

Sarremmo grati  a Piero Angela o a Tremonti, se  ci dessero una risposta.Grazie.