CALENDARIO DEGLI ALLEGRI E DEGLI SCONTENTI (parte seconda)

17.01.2013 by Pierangela 

 

Dopo la presentazione del Calendario degli Allegri ecco la seconda parte, ossia il Calendario degli Scontenti

Per chi non ha letto la prima parte, ecco il link: http://gazzetta.poggiodiloro.it/?p=2721

 

CALENDARIO DEGLI  SCONTENTI

Gennaio è il mese più triste per i vecchi

perché non bastano mai le coperte.

 

Febbraio per i vignaioli che potano

perché il freddo gela le mani.

 

Marzo per i macellai

perché in quaresima non vendono carne.

 

Aprile per le api

perché devono lavorare molto.

 

Maggio per chi vende la legna

perché non la vuole più nessuno.

 

Giugno per i mietitori

perché comincia un duro lavoro.

 

Luglio per i fornai e i fabbri

perché crepano di caldo.

 

Agosto per chi ha i meloni

perché non può dormire.

 

Settembre per le piante di noce

perché le prendono a bastonate.

 

Ottobre per le mosche

perché muoiono di freddo.

 

Novembre per i porci

perché si salano e s’insaccano.

 

Dicembre per chi non ha quattrini

perché non può far festa.

 

(Lapucci C.)

CALENDARIO DEGLI ALLEGRI E DEGLI SCONTENTI (prima parte)

14.01.2013 by Pierangela 

 

Oggi è ancora usato ma, soprattutto fino a pochi decenni fa, in ogni casa faceva bella mostra di sé l’almanacco (che in arabo significa “i giorni della luna”) nel quale venivano riportate le fasi lunari utili per i lavori nell’orto e nella cantina, le varie scadenze, feste, adempimenti, ricorrenze.

Nelle case si accompagnava spesso al Calendario degli allegri e degli scontenti. Quest’ultimo veniva venduto in varie forme alle fiere e ai mercati e veniva appeso in cucina o nelle botteghe per scherzo e per gioco.

Leggendolo possiamo fare un salto indietro nel tempo…

 

CALENDARIO DEGLI ALLEGRI

Gennaio è il mese migliore per gatti

perché vanno in amore.

 

Febbraio per le galline che fanno l’uova

perché non finiscono in pentola.

 

Marzo per i bigotti

perché possono digiunare di quaresima.

 

Aprile per gli uccelli

perché hanno finito il nido.

 

Maggio per gli asini

perché vanno in amore.

 

Giugno per i contadini

perché vedono già la messe.

 

Luglio per i padroni

perché vendono il grano.

 

Agosto per i bottai

perché fanno affari.

 

Settembre per i poveri

perché si sfamano con la frutta.

 

Ottobre per i cacciatori

perché vanno al passo.

 

Novembre per i preti

perché dicono le messe ai morti.

 

Dicembre per i campagnoli

perché salano il porco.

 

(Lapucci C.)

CALENDE PER IL 2011

02.01.2011 by Roberta 

L’anno scorso (accidenti, è già passato!) siamo stati attenti al tempo dei primi giorni dell’anno e mi pare proprio che le calende 2010 siano state ampiamente rispettate (vedi Gazzetta: articoli del 1 gennaio e del 3 febbraio 2010), e quindi perché non continuare questa antica tradizione?

Anche questo anno suggerisco di segnare le calende, ossia il tempo meteorologico dei primi 12 giorni di gennaio per “prevedere” il tempo dei dodici mesi futuri.

Sarà divertente alla fine di ogni mese valutare le “predizioni”……

Allora, suvvia:

1 gennaio: variabile, un po’ di sole, temperatura abbastanza mite.

2 gennaio: …………………..

Pierangela

Pierangela

ANNO NUOVO, VITA NUOVA by Pierangela

01.01.2010 by Roberta 

Oggi è difficile immaginare feste e tradizioni che ancora 50-60 anni fa ritmavano il passare dell’anno ed ancor più difficile coglierne il significato. le feste rappresentavano momenti solenni attraverso i quali la comunità celebrava riti propiziatori, tentava di esorcizzare le proprie paure legate alle malattie ed ai rischi per il raccolto o esprimeva la propria riconoscenza a Dio per la protezione concessa alla famiglia ovvero per il raccolto difeso dalle intemperie o dalla siccità.Gran parte delle feste dell’anno contadino è chiaramente di origine pagana, ma è evidente come lo spirito cristiano abbia saputo farle proprie senza che perdessere completamente il loro senso, legato di solito al ciclo produttivo, ai timori e alle speranze del mondo rurale.

Per comprendere le feste tradizionali che scandiscono il corso dell’anno, bisogna cogliere due elementi di fondo: la ricerca della purificazione con usanze e credenze volte ad eliminare il male del passato e il propiziare il bene per il futuro (esempi sono Capodanno, l’Epifania, il Carnevale, la Pasqua, …).

In questo blog cercheremo di riportare alla luce i significati di alcune feste o giornate particolari legate alla tradizione popolare.Siete tutti invitati a collaborare apportando le vostre conoscenze!!

Iniziamo con………..

1 gennaio Capodanno

È la festa d’inizio dell’anno, nella quale, per auspicare benessere e prosperità per l’anno che viene, fino a poco tempo fa si gettava tutto quanto era vecchio e rotto: era il rito di eliminazione del male e si creavano così le condizioni per un “rinnovamento”. Anche i “botti”, con il loro fragore, svolgevano la funzione di allontanare il maligno.Capodanno diveniva la situazione adatta per predire il futuro: la meteorologia popolare cercava di prevedere l’andamento di tutti i dodici mesi dell’anno, osservando le condizioni del tempo meteorologico dei primi dodici giorni di gennaio (le calende).

I primi giorni di ogni mese dell’anno erano detti “calende” al modo dei Romani e proprio le calende di gennaio erano associate ai diversi mesi; così il primo giorno dell’anno rappresentava il tempo che avrebbe fatto a gennaio, il due a febbraio, il tre a marzo, e così via. Ad esempio se il 3 gennaio pioveva si sarebbe avuto un marzo piovoso e se l’8 gennaio fosse stato freddo o piovoso si sarebbe avuto un agosto fresco.

A dire la verità a Poggio non tutti concordano con questa spiegazione: alcune persone ritengono che il tempo meteorologico delle calende debba essere invertito: cioè se il 2 gennaio è bel tempo il mese di febbraio sarà piovoso e freddo….

L’unica cosa da fare è provare!

Appuntiamoci sui nostri calendari il tempo dei primi dodici giorni di gennaio e verificheremo lungo il corso dell’anno questa tradizione popolare, o in un senso o nell’altro!

Ma la previsione meteo non finiva qui, perché si riteneva che se la notte di San Paolo, che si celebra il 25 gennaio, non fosse stata scura, cioè nuvolosa le previsioni delle calende non sarebbero state rispettate…Il proverbio afferma “Delle calende non me ne curo purchè a San Paolo non faccia scuro”.

Pierangela