SAN MICHELE LA GIUGGIOLA NEL PANIERE
03.10.2010 by RobertaCon qualche giorno di ritardo rispetto alla data del 29 settembre (giorno di San Michele) ricordo un proverbio che ci conduce dritti dritti all’autunno:
“Per San Michele la giuggiola nel paniere, ma se l’Arcangelo si bagna l’ale piove fino a Natale”.
Per fortuna il tempo in quel giorno è stato buono, quindi…..sicuramente si avvereranno anche per questi mesi, che ci separano alla fine del 2010, le situazioni meteo che avevamo rilevato nei primi dieci giorni di gennaio!
Andate pure a controllare le Calende pubblicate in questa Gazzetta a febbraio……è impressionante come, grosso modo, sono state rispettate!
Ah! La sapienza popolana!
Riguardo alle giuggiole, che dire, era meglio se le avessimo raccolte il 29 settembre per San Michele, ma se non l’abbiamo fatto siamo ancora in tempo!!
Oltre ad essere consumate al naturale, appena mature od appassite possono essere anche consumate seccate in forno con fichi secchi.
Un uso tradizionale è la preparazione del brodo di giuggiole che secondo alcuni studiosi non è altro che una deformazione del nostro detto “Andare in brodo di succiole”, piccole castagne dolci.
Ma Mario le ha raccolte le sue giuggiole?
Mario non ha raccolto le giuggiole, ma gli alberelli promettono bene ed ha deciso che il prossimo anno le venderà alla Fiera di Terranuova assieme alle noci, come faceva quella persona deliziosa che si chiamava Renato.
Mi piaceva tanto vederlo lavare le noci raccolte proprio per portarle alla Fiera di Terranuova e il suo entusiasmo mi contagiava allora come comincia a contagiarmi anche adesso….
ma ora mi fermo: non voglio togliere il mestiere al nostro scrittore, ma lo sfido a raccontarci come si preparavano i contadini di Poggio per portare i loro prodotti ai mercati ed in particolare alle Fiere del Valdarno….
ciao, ciao a tutti!