IL CEPPO

25.12.2010 by Roberta 

Ultimo articolo del 2010 sulle tradizioni popolari della nostra zona

25 dicembre: Quando il Natale era chiamato Ceppo

La tradizione più diffusa, prima che comparisse anche da noi l’albero di Natale (in origine un ginepro, poi sostituito dall’abete), era quella di bruciare nel camino un ceppo di quercia o d’ulivo (si diceva infatti “fare il Ceppo”). Aveva anche un carattere simbolico: si bruciava il passato e dal modo di ardere di questo pezzo di legno, che veniva mosso con un ferro dal capofamiglia, si traevano gli auspici: secondo la direzione presa dalle faville e la dimensione della fiamma si “indovinava” il futuro della famiglia.

Le ragazze mettevano sul ceppo ardente foglie di sempreverde e in base al loro crepitio e alle loro scintille cercavano di trarre auspici per il loro futuro matrimonio.

Un pezzo di carbone del legno ormai bruciato veniva gelosamente conservato: alla prima grandine lo si metteva fuori di casa per scongiurare il pericolo di danneggiamento del raccolto. Anche la cenere veniva presa e sparsa nei campi come augurio.

Da questa antica tradizione deriva l’usanza di confezionare dolci di cioccolata a forma di ceppo, detti anche tronchetti di Natale.


Spesso si faceva il presepe con le statuette di gesso colorate disposte in un paesaggio di muschio, con un po’ di farina sopra a mo’ di neve, un tracciato di sassolini per fare le strade, un vetro colorato come lago.

I bambini trovavano sotto il ramo di ginepro, qualche dolciume, un’arancia, pochi mandarini, caramelle e, in qualche caso, un giocattolo costruito da qualche parente (un cavallino di legno, un carrettino, una bambolina di stoffa, un giocattolino di latta).

Pierangela

Pierangela

2 risposte a “IL CEPPO”

  1. Max ha detto:

    Ciao a tutti, sono diversi mesi che non mi faccio vivo ma non ho mai smesso di leggere di noi sul nostro blog. Questo nuovo articolo della puntuale Pierangela mi ha indotto a commentarlo. Pierangela sei irriducibilmente opportuna, precisa, documentata, giusta, in ogni tua esternazione. Fin da piccolo ho sentito dire: FESTEGGIAMO TUTTI INSIEME PE’ I CEPPO; solo adesso a distanza di molti anni , grazie alla minutezza degli interventi di Pierangela, scopro il significato di tale frase. Inoltre grazie a lei, riesco a capire il significato di: SE SI VA COSI’ SI FINISCE PE’ CEPPO; volendo indicare che Ceppo arriva una volta l’anno.
    Grazie da parte mia e penso di tutti i numerosi frequentatori del blog Poggese.
    Grazie e Buone Feste a tutti.

    Max

    • p.angela ha detto:

      Un grazie di cuore per le tue belle parole….. A volte sono curiosa di sapere del nostro passato che spesso si riflette ancora oggi sul presente….
      Presto le considerazioni sulle calende 2010 e pronti per quelle del 2011?

      Pierangela

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