VALE LA PENA RICORDARE
02.12.2009 by RobertaPierangela
Il 30 novembre 2009 è stato il giorno nel quale si è festeggiata la nostra Regione; quest’anno il tema era : “Arti, culture, futuro”.
Nel sito del Consiglio Regionale della Regione Toscana (www.consiglio.regione.toscana.it) si può leggere:
Festa della Toscana 2009
Arti, culture, futuro
La Regione Toscana ha istituito la Festa della Toscana con la legge regionale 21 giugno 2001, n. 26 per ricordare l’abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana, e per ribadire il proprio impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, elementi costitutivi dell’identità della Toscana. La Festa è celebrata con numerose iniziative che il Consiglio regionale, le Province e i Comuni, le associazioni e le istituzioni del territorio hanno organizzato e che coinvolgono ogni località della regione tra novembre e dicembre.
Penso che il tema del 2009 abbia molto a che vedere anche con Poggio di Loro, in quanto luogo sì d’arte, ma soprattutto di cultura.
Cultura che deriva dalla vita non facile della montagna: una cultura che porta con sé vissuti, tradizioni, modi di dire, di fare e di essere; una cultura che non deve scomparire!
Ecco il futuro: abbiamo il dovere di non disperdere le conoscenze della vita contadina e della montagna, perché sono le radici di gran parte di noi.
Ecco quindi uno dei compiti del sito di Poggio: riportare alla vita ricordi forse sopiti e portare a conoscenza avvenimenti, tradizioni, cultura.
Questo è anche un invito per chi sa, per chi conosce: trasmettere agli altri e alle recenti generazioni è un modo per usare bene la cultura, perché il futuro non ci veda privi di conoscenze antiche.
Anche quest’anno come tutti i 30 Novembre dal 2001 ad oggi, mi soffermo ad apprezzare la festa, che per un toscano come me rafforza ed inorgoglisce il mio senso di appartenenza alla regione, dove da statistica vorrebbero vivere il 70% degli italiani. Mi soffermo e non mi fermo ad apprezzare la festa (come la maggior parte dei toscani), perchè resta un giorno di riposo giustificato dal lavoro solo per pochi eletti. Aldilà delle polemiche di carattere puramente burocratico-lavorativo, con piacere torno a spendere due parole sulla nostra bella regione.La Toscana terra di gente orgogliosa fino quasi al paradosso, unita negli intenti da perseguire, ma separata campanilisticamente come solo chi è conscio della propria ricchezza ed individualità culturale può essere. Terra di coscienze, e conoscenze rotonde come il gusto di un buon vino, del quale, come in molte altre cose, eccelle in tutto il mondo. Terra di forti egoismi ed altruismi, maturati dal lento ma proficuo trascorrere dei secoli, che ci hanno instillato una sapiente razionalità quasi congenita. Come accade anche in natura, gli esseri che popolano un habitat, scambiano vicendevolmente forze e debolezze, in un concerto che arricchisce e sviluppa ogni entità all’ interno di esso. Così nella nostra Toscana, il bello che ci circonda condiziona tutte le nostre scelte, che a loro volta contribuiscono ad alimentare la nostra terra. Se a questo aggiungiamo la storia che ci contraddistingue, i grandi geni che dalla Toscana hanno evoluto tutto il mondo, la proverbiale cristiana-laicità che ci permette di preferire l’Individuo come patrimonio inderogabile della Comunità, il rispetto della propria, ma sopratutto della libertà altrui; consapevoli prima di tutti che la pena capitale non poteva essere un deterrente contro la criminalità, e che la Libertà in tutte le sue accezioni si può costruire solo con la partecipazione sociale (come in tempi recenti cantava Giorgio Gaber).Se al mattino , come accade a volte a me, sentite di non essere in grando di affrontare gli impegni della giornata; provate a guardarvi alle specchio, e fissando nel profondo dei vostri occhi, pensate che almeno in una remota cellula del vostro essere Toscani, c’è una parte di Giotto, Galileo, Da Vinci, Michelangelo, Brunelleschi, Lorenzo il Magnifico,etc. etc.. Le nostre radici ci sorreggono con la forza della ragione. Come decretava Cartesio, possiamo fare noi oggi, forti delle nostre origini: COGITO ERGO SUM.
Ciao, Max.