Tempo di perdono…
26.09.2011 by Pierangela
In questo periodo in tutta la vallata si celebrano i “perdoni”, giorni solenni dedicati alla celebrazione liturgica del santo Patrono.
L’usanza ha origine dall’antica indulgenza plenaria che veniva concessa a tutti i peccatori pentiti: le colpe sarebbero state rimesse a patto che si fossero recati, almeno una volta l’anno, presso la chiesa del Patrono.
Si trattava di un momento di penitenza molto solenne, una tradizione le cui origini affondano nella cultura medievale più classica e spirituale.
Il perdono ha ancora oggi una valenza fondamentale nella cultura cristiana e viene associato alla purificazione ed alla rinascita spirituale dell’individuo.
In passato raramente accadeva che a tale religioso momento venissero abbinate feste e divertimenti, poiché il pentirsi necessitava di un’austerità che sottolineasse la presa di coscienza dei propri peccati.
Anche a Poggio di Loro viene celebrato il giorno del Perdono: in realtà è ormai trascorso, poiché si “festeggerebbe” il 15 agosto, il giorno dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. La chiesa di Poggio di Loro è infatti dedicata a Santa Maria Assunta.
La parola “festeggerebbe” è tra virgolette, perché fin dal passato, a causa della concomitante celebrazione per la Madonna a Loro Ciuffenna, è sempre stato spostato alla domenica successiva il 15 agosto.
Come si festeggiava fino a circa quaranta anni fa?
Con una solenne Messa “in terzo”, cioè celebrata da 3 sacerdoti, alla quale seguiva una processione per le vie del paese, con la Croce portata da colui che, appartenente all’antichissima Compagnia della Misericordia di Poggio, era stato estratto a sorte appositamente durante il periodo della Pasqua.
In processione la Croce era accompagnata da due “lanternari”, due uomini che portavano grandi candelabri, poi venivano un gruppo di uomini disposti su due file, poi lo stendardo della Compagnia della Misericordia; seguiva un baldacchino sorretto da ben quattro uomini sotto il quale il prete portava solennemente la reliquia della Madonna conservata nella chiesa di Poggio di Loro. Infine, a chiudere il corteo, camminavano le donne disposte su due file.
Nelle case si invitavano i parenti, cercando di preparare il pranzo più buono e ricco possibile: minestra in brodo di locio, locio lesso, coniglio fritto, ciambelline dolce o lattaiolo o spumini, il tutto accompagnato da buon vino e vin santo.
Nel pomeriggio arrivava da Loro o da Terranuova uno o due banchi per la vendita di dolciumi (brigidini, caramelle, biscotti), il banco del cocomeraio e quello del “gratta mariano” (questo lo vendeva la Popera, per la gioia dei ragazzi del paese). Infine, per il divertimento di tutti, si organizzavano giochi popolari come la corsa con i sacchi, albero della cuccagna, ecc.