MAGGIO

06.05.2010 by Roberta 

Dalle CALENDE di Pierangela:

MAGGIO   E   LE   FAVE .

FAVE

FAVE

Nel mondo classico il mese di maggio era dedicato alla dea Cerere e a Maia, dea della fecondità e del risveglio della primavera, da cui derivano il nome del mese ma anche quello del maiale che veniva arrostito in onore della dea.

Oggi maggio coincide con il momento dell’anno dedicato alla Madonna, ma sopravvivenze dei culti pagani si ritrovano nelle svariate feste e scampagnate, proprie di questo periodo, quando la porchetta, i baccelli (fave) e il pecorino sono gli stessi cibi rituali che venivano offerti nelle feste di Maia e dei “maiores”, ovvero gli antenati morti.

Infatti nell’antica Roma, durante le feste dedicate alla dea, le fave venivano lanciate sulla folla in segno di buon augurio; ma solo per questa occasione, negli altri periodi dell’anno le fave erano considerate impure. Nonostante le superstizioni, a Roma le ricette a base di fave erano molto apprezzate.

Il legame così radicato nell’antichità, tra le fave e il mondo dell’aldilà potrebbe essere spiegato dal colore del suo fiore, bianco e maculato di nero; colore molto raro nei vegetali e per sua natura simbolo del mistero

La coltivazione delle fave e’ tipica delle regioni del centro e del sud: l’inizio della bella stagione si preannuncia sempre con un pic-nic il primo giorno di maggio a base di fave e pecorino!

Pierangela

Pierangela

Proverbio d'Aprile

28.04.2010 by Roberta 

Riceviamo dalla nostra Pierangela

un Proverbio d’aprile:

mignole

mignole

Le infiorescenze dette “mignole”

“Quando l’ulivo fiorisce in aprile, le olive si raccolgono in barile”

A Poggio ci sono due versioni:

“Se mignola d’aprile vieni sotto co’ i barile”

“Se mignola di maggio un pochino per assaggio!”

Se le prime infiorescenze degli olivi compaiono in aprile sono segno di abbondante raccolta!

Se invece si sviluppano nel mese di maggio le olive saranno scarse!

Gli ulivi intorno a Poggio, anche quelli che ci accompagnano lungo la strada, saranno presto abbelliti dalle loro infiorescenze a grappolo, chiamate “mignole”!

La “mignolatura” ha inizio, di solito, verso aprile e la fioritura vera e propria si completerà da maggio a tutto giugno, tempo permettendo.

olivo in fiore

olivo in fiore

La fioritura completa degli olivi

le foto sono di wikipedia.

Alla prossima

Pierangela

By Pierangela

PESCE D'APRILE

01.04.2010 by Roberta 

cartoline con pesce d'aprile

cartoline con pesce d'aprile

Pesce d’Aprile

Le origini di questa festa, che si tramanda da secoli in molti paesi del mondo, sono incerte.

Non si conosce il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni che avvolgono così la nascita di questa festa in un alone di mistero.

Si fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 a.C. quando il primo giorno di aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse questo giorno di festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo venivano derisi e scherniti.

Un’altra ipotesi si rifà invece al rito pagano legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera.  Infatti, terminato l’inverno, l’arrivo della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita. In questa occasione, tra il 25 di marzo e il 1° aprile, si usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con divertimenti, burle e buffonerie.

Con l’avvento del Cristianesimo feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose al fine di far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Così la festa del primo di aprile venne rimpiazzata da quella della Pasqua. Le persone che si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo.

Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo.

E a Poggio?

Occhio ai PESCI D’APRILE!!!

Pierangela

Pierangela

QUARESIMA

27.03.2010 by Roberta 


Pasqua

Cartolina di Pasqua

Lungo come una Quaresima

il modo di dire rende perfettamente l’idea di qualcosa che sembra non finire mai, perché la Quaresima, periodo di penitenza e digiuno in preparazione della Pasqua, ha la durata di quaranta giorni.

Il nome deriva dal latino quadragesima dies, quarantesimo giorno, e quaranta è una misura biblica per eccellenza: basti pensare alla analoga durata della permanenza di Mosè sul Sinai e soprattutto della tentazione di Gesù nel deserto. Quaranta giorni, dunque, e quaranta notti, perché gli antichi inserivano anche la veglia notturna o una minore durata del riposo fra gli esercizi di mortificazione, insieme ad un più assiduo dedicarsi alla preghiera.

In Toscana questo periodo di preparazione poteva essere interrotto alla sua metà per partecipare a festeggiamenti e rappresentazioni che avevano lo scopo di “eliminare” il vecchio, cioè l’inverno, per far posto alla stagione della rinascita della natura, al ritorno della luce, ossia alla primavera.

Anche le manifestazioni legate alla Settimana Santa, se sono la rappresentazione sacra della passione, morte e resurrezione di Cristo, sono anche il passaggio dalla morte alla vita; argomento che era anche il contenuto delle antiche feste precristiane collocate in questo periodo di transizione tra l’inverno e la primavera.

Cartolina di Pasqua

Cartolina di Pasqua

A Poggio di Loro era d’uso «fare il verde». Le persone, ma soprattutto i giovani,  prendevano un ramoscello di bossolo o qualsiasi altro germoglio verde il primo giorno di Quaresima e si impegnavano a portarlo addosso fino a Pasqua, pronti a mostrarlo in qualunque occasione alla richiesta:«Fuori il verde!». E se non lo avevano erano dolori: si doveva pagare pegno.

Attesa della primavera? Speranza della resurrezione? Chi lo sa. Certo era un modo di vivere completamente diverso dal nostro.

By PIERANGELA

COSA DICONO LE CALENDE. Da il calendario di Pierangela.

03.02.2010 by Roberta 

le calende

Come ricorderete abbiamo invitato a segnare sui calendari il tempo meteorologico dei primi dodici giorni di gennaio per provare a “prevedere” la situazione climatica media di tutto il 2010.

Ecco quanto ho annotato nelle calende di gennaio e associato ai diversi mesi :

1°= gennaio (ormai trascorso): pioggia, poco vento, temperatura mite.

2°= febbraio: variabile, vento, temperatura mite.

3°= marzo: sereno, assenza di vento, temperatura rigida.

4°= aprile: neve, temperatura rigida.

5°= maggio: pioggia, molto freddo.

6°= giugno: variabile (poi è piovuto), temperatura abbastanza fredda.

7°= luglio: sereno, temperatura abbastanza mite.

8°= agosto: pioggia, temperatura rigida.

9°= settembre: pioggia, vento, temperatura abbastanza mite.

10° = ottobre: sereno, assenza di vento, temperatura abbastanza mite.

11°= novembre: sereno, assenza di vento, abbastanza freddo.

12°= dicembre: variabile, temperatura rigida.

Visto che la notte di San Paolo (25 gennaio) è stata nuvolosa sembra che le previsioni saranno rispettate.

Ora sta a noi controllare quanto effettivamente accadrà e verificare anche le indicazioni di alcuni abitanti di Poggio  di Loro riguardo l’inversione delle previsioni (vi rimando all’articolo del 1° gennaio sulla Gazzetta).

http://poggiodiloro.wordpress.com/2010/01/01/anno-nuovo-vita-nuova-by-pierangela/

Intanto vi ricordo che abbiamo già passato il 2 febbraio (festa della Candelora):

“Quando vien la Candelora

dell’inverno siamo fora

ma se piove o tira vento

dell’inverno siamo dentro”

Pierangela Pierangela.