E CHE DIO CE LA MANDI BUONA E SENZA VENTO.

06.02.2011 by Roberta 

CALENDE 2011

Ecco, come promesso, le calende per il nuovo anno, rilevate dalle condizioni atmosferiche dei primi 12 giorni di gennaio:

1 gennaio = gennaio: variabile, un po’ di sole, temperatura abbastanza mite

2 gennaio = febbraio: nuvoloso, temperatura non troppo fredda, assenza di vento

3 gennaio = marzo:nuvoloso , temperatura fredda.

4 gennaio = aprile:nuvoloso, temperatura fredda.

5 gennaio = maggio: pioggia e nevischio, temperatura fredda

6 gennaio = giugno: coperto e pioggerella tutto il giorno, temperatura mite.

7 gennaio = luglio: nuvoloso, temperature mite, un po’ di vento

8 gennaio = agosto: nuvoloso, temperatura mite

9 gennaio = settembre: sole, temperatura abbastanza mite

10 gennaio = ottobre: sole, temperatura mite

11 gennaio = novembre: pioggia, poi sole, temperatura mite

12 gennaio = dicembre: variabile, temperatura mite.

Siamo ora in attesa della notte del 25 gennaio: se sarà nuvolosa le calende si dovrebbero avverare, infatti il proverbio afferma: “Delle calende non me ne curo purchè a San Paolo non faccia scuro”.

Pierangela

Pierangela

CALENDE PER IL 2011

02.01.2011 by Roberta 

L’anno scorso (accidenti, è già passato!) siamo stati attenti al tempo dei primi giorni dell’anno e mi pare proprio che le calende 2010 siano state ampiamente rispettate (vedi Gazzetta: articoli del 1 gennaio e del 3 febbraio 2010), e quindi perché non continuare questa antica tradizione?

Anche questo anno suggerisco di segnare le calende, ossia il tempo meteorologico dei primi 12 giorni di gennaio per “prevedere” il tempo dei dodici mesi futuri.

Sarà divertente alla fine di ogni mese valutare le “predizioni”……

Allora, suvvia:

1 gennaio: variabile, un po’ di sole, temperatura abbastanza mite.

2 gennaio: …………………..

Pierangela

Pierangela

IL CEPPO

25.12.2010 by Roberta 

Ultimo articolo del 2010 sulle tradizioni popolari della nostra zona

25 dicembre: Quando il Natale era chiamato Ceppo

La tradizione più diffusa, prima che comparisse anche da noi l’albero di Natale (in origine un ginepro, poi sostituito dall’abete), era quella di bruciare nel camino un ceppo di quercia o d’ulivo (si diceva infatti “fare il Ceppo”). Aveva anche un carattere simbolico: si bruciava il passato e dal modo di ardere di questo pezzo di legno, che veniva mosso con un ferro dal capofamiglia, si traevano gli auspici: secondo la direzione presa dalle faville e la dimensione della fiamma si “indovinava” il futuro della famiglia.

Le ragazze mettevano sul ceppo ardente foglie di sempreverde e in base al loro crepitio e alle loro scintille cercavano di trarre auspici per il loro futuro matrimonio.

Un pezzo di carbone del legno ormai bruciato veniva gelosamente conservato: alla prima grandine lo si metteva fuori di casa per scongiurare il pericolo di danneggiamento del raccolto. Anche la cenere veniva presa e sparsa nei campi come augurio.

Da questa antica tradizione deriva l’usanza di confezionare dolci di cioccolata a forma di ceppo, detti anche tronchetti di Natale.


Spesso si faceva il presepe con le statuette di gesso colorate disposte in un paesaggio di muschio, con un po’ di farina sopra a mo’ di neve, un tracciato di sassolini per fare le strade, un vetro colorato come lago.

I bambini trovavano sotto il ramo di ginepro, qualche dolciume, un’arancia, pochi mandarini, caramelle e, in qualche caso, un giocattolo costruito da qualche parente (un cavallino di legno, un carrettino, una bambolina di stoffa, un giocattolino di latta).

Pierangela

Pierangela

SAN MICHELE LA GIUGGIOLA NEL PANIERE

03.10.2010 by Roberta 

Con qualche giorno di ritardo rispetto alla data del 29 settembre (giorno di San Michele)  ricordo un proverbio che ci conduce dritti dritti all’autunno:

Per San Michele la giuggiola nel paniere, ma se l’Arcangelo si bagna l’ale piove fino a Natale”.

Per fortuna il tempo in quel giorno è stato buono, quindi…..sicuramente si avvereranno anche per questi mesi, che ci separano alla fine del 2010, le situazioni meteo che avevamo rilevato nei primi dieci giorni di gennaio!

Andate pure a controllare le Calende pubblicate in questa Gazzetta a febbraio……è impressionante come, grosso modo, sono state rispettate!

Ah! La sapienza popolana!

Riguardo alle giuggiole, che dire, era meglio se le avessimo raccolte il 29 settembre per San Michele, ma se non l’abbiamo fatto siamo ancora in tempo!!

giuggiole

giuggiole

Oltre ad essere consumate al naturale, appena mature od appassite possono essere anche consumate seccate in forno con fichi secchi.

Un uso tradizionale è la preparazione del brodo di giuggiole che secondo alcuni studiosi non è altro che una deformazione del nostro detto “Andare in brodo di succiole”, piccole castagne dolci.

Ma Mario le ha raccolte le sue giuggiole?

Pierangela

Pierangela

PROVERBI DI LUGLIO seconda parte.

24.07.2010 by Roberta 

Scritto da Pierangela:

Ci sono diversi proverbi riguardanti le piogge di fine luglio e quindi, secondo la sapienza popolana, aspettiamoci qualche temporale.

“Venticinque San Giacomo, ventisei Sant’Anna e ventisette il diluvio”

Il 25 luglio è San Giacomo, il 26 Sant’Anna e il 27 di norma piove in abbondanza

“L’acqua a Sant’Anna è meglio della manna”

La pioggia a Sant’Anna (26 luglio) fa bene ai campi, ma invece..

“Se grandina a Sant’Anna, l’uva mia tutta si danna!”


Altri proverbi riguardano invece un prodotto molto importante per Poggio di Loro: la castagna!

riccio e fiori

riccio e fiori

“ Per San Giacomo e Sant’Anna entra l’anima nella castagna”

Alla fine di luglio le castagne iniziano a formarsi all’interno dei ricci.

“Se piove al solleone le castagne son tutte guscione”

Se piove e subito dopo ritorna il sole caldo le castagne non si svilupperanno bene, avranno molto guscio ma poca sostanza.

Pierangela

Pierangela