ALLE POGGESI PIACCIONO I FICHI
25.09.2009 by RobertaOra è il periodo dei fichi e da noi ce ne sono tante varietà: i verdini, i dottati, quelli con la buccia scura quasi nera…tutti comunque buoni di aspetto morbido e di sapore squisito.
Quando sono freschi si accompagnano volentieri agli affettati quale il salame o il prosciutto, oppure, trasformati in marmellata , ottimi non solo sul pane o nella crostata, ma anche da unire alla ricotta o allo stracchino.. e che dire essiccati in inverno?
“UN FICO SECCO !”…..provare per credere!
……non poteva mancare la ricetta:
Marmellata di fichi, limoni e grappa
Ingredienti:
fichi, zucchero, limoni, grappa
Lavate i fichi maturi, divideteli a metà e metteteli con la loro buccia in una pentola con il succo di 2 limoni per ogni chilo di frutta.
Cuocete a fiamma dolce mescolando spesso.
Aggiungete lo zucchero (600 gr ogni chilo di fichi) e cuocete ancora fino a raggiungere la giusta densità della marmellata.
Unite 2 bicchierini di grappa e poi versatela bollente nei vasi puliti. Chiudete bene, senza stringere troppo i tappi, capovolgete i vasi su una superficie non fredda. Dopo dieci minuti rigirateli e metteteli in dispensa.
By Pierangela.
Sono tornato pr un pomeriggio soltanto a Poggio di Loro e passeggiando per il borgo, come tutti gli anni di questi tempi, mi è ritornata in mente una poesia intramontabile come San Martino di Giosuè Carducci.
Trovo strettamente calzanti le analogie fra l’atmosfera del paese, e quelle espresse nella poesia. Evito quindi inutili e forse imbarazzanti arrampicate letterarie sugli specchi, e riporto fedelmente la poesia del Maestro. Propongo di visitare Poggio per le vie del borgo e nella campagna circostante, e poesia alla mano, farsi invadere dalla sensazione di pace e di laborioso incedere della stagione.Approfittate di queste giornate incredibili, dove il lieve strisciare del vento proveniente dalla Croce del Pratomagno, è mitigato ancora dai raggi caldi del sole.
SAN MARTINO
di
Giosuè Carducci
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Poggio è forse riassumibile con una vecchia frase di una pubblicità:
POGGIO di LORO, PROVARE …….PER CREDERE !
E a tutti voi che già conoscete il paese vi faccio una domanda tormentone: CAMBIERESTE IL VOSTRO POGGIO di LORO, CON due …………….. io no!
Ciao, Max.
Ciao max,
come sempre sei grande, ma avrai capito la piccola ed insignificante OMISSIONE.
Quando avremo rimesso il ponte levatoio alla porta, pubblicheremo l’articolo in originale.
Grazie
Siamo entrati nel mese di Ottobre, e d’ora in poi la nostra montagna si riempirà di colori, profumi e atmosfere uniche; che tutti gli anni cadenzano il trascorrere immutevole del tempo, e richiamano ad appuntamenti imperdibili, chi come me, (o come i tanti che sono venuti a trovarci) si sono innamorati di Poggio. Ma oltre all’ anima c’è anche il corpo. A coronamento delle sensazioni, eccoci servite alcune prelibatezze che già sono state presentate in questo blog. Ma secondo la mia opinione, non c’è ghiottoneria più completa dei funghi che si iniziano a trovare nei boschi, cornice al nostro borgo. Invito chiunque voglia appagarsi in maniera completa ad incamminarsi per i tanti boschi che non mancheranno di riservarvi belle sorprese. Durante la ricerca dei funghi; “il silenzio dei suoni del bosco”, i colori, gli odori,il respiro che si può fare pesante a causa di un tratto impervio da percorrere, liberano la mente da tutto quello che la contaminava. Al ritorno a casa……, ci sentiamo ricaricati di nuova energia. A chiusura del cerchio (atmosfera-sensazioni-ricerca-scoperta), seduti a casa propria la soddisfazione del gusto, mangiando quel fungo del quale ricordi mentre lo assapori, in quale parte del bosco l’hai trovato, e l’emozione che hai provato nel coglierlo dal grembo della terra che generosa lo ha creato. Ricordate che la natura in cui vi calerete è praticamente immutata da secoli, ed occorre rispetto come se entrassimo ospiti in casa di amici.
Buona ricerca, o come diciamo fra noi, CHE FANOO!.
Ciao, Max.