Assaggino di foto "I Poggesi in trasferta"

07.01.2010 by Roberta 

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La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte. Con le toppe alla sottana viva viva la Befana! By Pierangela

06.01.2010 by Roberta 

La Befana nella tradizione popolare

Il termine Befana deriva, quale forma corrotta e popolana, dal greco Epifania, che significa “manifestazione, apparizione” e che si riferisce alla manifestazione del bambino Gesù ai Re Magi.
Nella tradizione popolare, tipica soprattutto in alcune zone del centro Italia ma poi diffusasi in tutto il Paese, la Befana viene rappresentata come una vecchietta, brutta e malvestita che vola in cielo con una scopa, distribuendo doni ai bambini buoni e carbone a quelli più birichini. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono, infatti, la Befana si cala dal camino – che simboleggia il punto di comunicazione tra la terra e il cielo- per riempire le calze lasciate appese nelle case.

Secondo la leggenda, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. Malgrado le loro insistenze affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.

Da allora, la Befana girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.In realtà, l’origine della Befana è da correlare a tradizioni agrarie pagane di epoca romana, relative all’inizio dell’anno. L’aspetto da vecchia con cui essa viene rappresentata, infatti, sarebbe da mettere in relazione con l’anno trascorso, ormai pronto per essere bruciato per “rinascere” come anno nuovo, mentre l’uso di fare doni assumerebbe un valore propiziatorio per l’anno appena nato. L’usanza pagana sarebbe poi stata ripresa dalla tradizione cristiana che l’ha adattata a contenuti nuovi e tramandata come festa religiosa in ricordo della visita dei Re Magi a Gesù Bambino, nella quale essi offrirono oro, incenso e mirra.

Da qualche anno, la festa della Befana è stata rivalutata dal punto di vista folkloristico e nei giorni intorno al 6 gennaio, in tutta Italia, si festeggia la Vecchietta secondo differenti tradizioni locali, finalizzate anche alla riscoperta della più autentica identità culturale e alla valorizzazione di una figura tipicamente nostrana, in alternativa a quella di Babbo Natale tipica dei Paesi del Nord Europa.
Come recita un vecchio detto popolare L’Epifania tutte le feste le porta via, perché, appunto, con l’Epifania, il 6 gennaio, finisce il periodo di vacanza legato al Natale.

PIERANGELA 06/01/2010

Quando l'amore chiama: POGGIO RISPONDE.

06.01.2010 by Roberta 

EDIZIONE STRAORDINARIA

La padrona della lavatrice e del cuore di Babbo Natale

Dopo gli ultimi eventi accaduti a Poggio e sufficientemente riportati anche fotograficamente (vedi art. “Babbo Natale ha fatto la lavatrice”), è stato scoperto il motivo per cui il Babbo più amato e famoso del mondo si è fermato nel nostro piccolo borgo. Tutta la storia ha il sapore di una fiaba che, seppur priva di orchi o draghi, ha comunque come finale piacevolmente scontato, una bella storia d’amore che in molti avevamo ipotizzato o sperato la veridicità. Una storia d’amore che, lontana dai riflettori delle cronache festivaliere, si è rivelata solo adesso per espressa volontà dei due innamorati. Complice l’atmosfera che hanno respirato a Poggio di Loro, La Befana e Babbo Natale escono allo scoperto e rivelano la loro presenza(che dicono non sia una novità) ed annunciano la loro ormai collaudata storia d’amore. Il paese tutto, animato dalla notizia, onorato dal loro soggiorno(del quale non possiamo rivelare in specifico la dimora),è andato  in trasferta per accompagnare l’ormai Poggese Befana ad un impegno mondano in quel di Urbania il 3 gennaio, dove l’arzilla nonnina  ha intrattenuto una folla di fans che non ha perso  l’occasione per incontrarla. Inutile sottolineare l’orgoglio che ci rende tronfi. Speriamo che presto i due amanti vogliano raccontarci la loro storia fin dagli albori, quando si conobbero (come ci hanno accennato), sopra una nuvola dove litigarono per l’unico parcheggio rimasto, dove ognuno voleva sostare il proprio caratteristico mezzo magico di trasporto. Il litigio si protrasse fin quando Blizzard, una delle renne di Babbo Natale, annusando le possibili affinità, spinse con il muso l’allora giovane ed ammaliante Befana tra le muscolose braccia dell’ imberbe Babbo. E ………………fu subito amore.
In attesa che conclusi i festeggiamenti, i due innamorati si riuniscano nel regno dei sogni, dove nasce l’arcobaleno; gridiamo: Viva l’Amore nelle sue molteplici rivelazioni, viva Poggio di Loro che è una di esse.

MAX

ANNO NUOVO, VITA NUOVA by Pierangela

01.01.2010 by Roberta 

Oggi è difficile immaginare feste e tradizioni che ancora 50-60 anni fa ritmavano il passare dell’anno ed ancor più difficile coglierne il significato. le feste rappresentavano momenti solenni attraverso i quali la comunità celebrava riti propiziatori, tentava di esorcizzare le proprie paure legate alle malattie ed ai rischi per il raccolto o esprimeva la propria riconoscenza a Dio per la protezione concessa alla famiglia ovvero per il raccolto difeso dalle intemperie o dalla siccità.Gran parte delle feste dell’anno contadino è chiaramente di origine pagana, ma è evidente come lo spirito cristiano abbia saputo farle proprie senza che perdessere completamente il loro senso, legato di solito al ciclo produttivo, ai timori e alle speranze del mondo rurale.

Per comprendere le feste tradizionali che scandiscono il corso dell’anno, bisogna cogliere due elementi di fondo: la ricerca della purificazione con usanze e credenze volte ad eliminare il male del passato e il propiziare il bene per il futuro (esempi sono Capodanno, l’Epifania, il Carnevale, la Pasqua, …).

In questo blog cercheremo di riportare alla luce i significati di alcune feste o giornate particolari legate alla tradizione popolare.Siete tutti invitati a collaborare apportando le vostre conoscenze!!

Iniziamo con………..

1 gennaio Capodanno

È la festa d’inizio dell’anno, nella quale, per auspicare benessere e prosperità per l’anno che viene, fino a poco tempo fa si gettava tutto quanto era vecchio e rotto: era il rito di eliminazione del male e si creavano così le condizioni per un “rinnovamento”. Anche i “botti”, con il loro fragore, svolgevano la funzione di allontanare il maligno.Capodanno diveniva la situazione adatta per predire il futuro: la meteorologia popolare cercava di prevedere l’andamento di tutti i dodici mesi dell’anno, osservando le condizioni del tempo meteorologico dei primi dodici giorni di gennaio (le calende).

I primi giorni di ogni mese dell’anno erano detti “calende” al modo dei Romani e proprio le calende di gennaio erano associate ai diversi mesi; così il primo giorno dell’anno rappresentava il tempo che avrebbe fatto a gennaio, il due a febbraio, il tre a marzo, e così via. Ad esempio se il 3 gennaio pioveva si sarebbe avuto un marzo piovoso e se l’8 gennaio fosse stato freddo o piovoso si sarebbe avuto un agosto fresco.

A dire la verità a Poggio non tutti concordano con questa spiegazione: alcune persone ritengono che il tempo meteorologico delle calende debba essere invertito: cioè se il 2 gennaio è bel tempo il mese di febbraio sarà piovoso e freddo….

L’unica cosa da fare è provare!

Appuntiamoci sui nostri calendari il tempo dei primi dodici giorni di gennaio e verificheremo lungo il corso dell’anno questa tradizione popolare, o in un senso o nell’altro!

Ma la previsione meteo non finiva qui, perché si riteneva che se la notte di San Paolo, che si celebra il 25 gennaio, non fosse stata scura, cioè nuvolosa le previsioni delle calende non sarebbero state rispettate…Il proverbio afferma “Delle calende non me ne curo purchè a San Paolo non faccia scuro”.

Pierangela