CARNEVALE

29.01.2010 by Roberta 

Dalla penna di Pierangela:

Mascherina da signora Veneziana

Anche il periodo dei festeggiamenti del Carnevale ha radici pagane: già nell’antica Roma, una volta l’anno durante le celebrazioni dei Saturnali, uno schiavo veniva incoronato re per qualche giorno e assumeva il ruolo di Saturno, re dell’oro e dell’abbondanza. In quel periodo il mondo “girava alla rovescia”: gli schiavi avevano diritto di parola e festeggiavano come i loro padroni; il Re  dei Saturnali alla fine delle celebrazioni veniva processato, accusato di tutto il male commesso dalla comunità e infine veniva ucciso per espiare le colpe di tutti.

Nel Carnevale moderno possiamo ritrovare solo l’aspetto burlesco di quel periodo, infatti “A Carnevale ogni scherzo vale”, ma anche gesti che hanno un’origine ormai dimenticata: il lancio dei coriandoli e delle stelle filanti.Le stelle filanti richiamano forse un’antica festa romana nella quale si colpivanocon delle strisce di cuoio le donne che volevano propiziare la propria fecondità; i coriandoli  al lancio di tutto ciò che avesse la forma dei semi.

Il Carnevale è anche periodo di balli, soprattutto quelli eseguiti con salti: secondo la tradizione, infatti, più alti fossero stati i salti tanto più sarebbe cresciuto il grano.

L’ultima notte di Carnevale si usava anche far “lume al grano” nella speranza di evitare una malattia, il carbonchio, che distruggeva le messi: i giovani si recavano nei campi con delle torce recitando questa filastrocca:

“ Grano grano non carbonchiare   Maschera di Arlecchino

l’ultima notte di Carnevale.

Io ti vengo a illuminare

tanto al piano quanto al poggio

ogni spiga ne faccia un moggio…”

Poggio di Loro 29 gennaio

Pierangela

ANNO NUOVO, VITA NUOVA by Pierangela

01.01.2010 by Roberta 

Oggi è difficile immaginare feste e tradizioni che ancora 50-60 anni fa ritmavano il passare dell’anno ed ancor più difficile coglierne il significato. le feste rappresentavano momenti solenni attraverso i quali la comunità celebrava riti propiziatori, tentava di esorcizzare le proprie paure legate alle malattie ed ai rischi per il raccolto o esprimeva la propria riconoscenza a Dio per la protezione concessa alla famiglia ovvero per il raccolto difeso dalle intemperie o dalla siccità.Gran parte delle feste dell’anno contadino è chiaramente di origine pagana, ma è evidente come lo spirito cristiano abbia saputo farle proprie senza che perdessere completamente il loro senso, legato di solito al ciclo produttivo, ai timori e alle speranze del mondo rurale.

Per comprendere le feste tradizionali che scandiscono il corso dell’anno, bisogna cogliere due elementi di fondo: la ricerca della purificazione con usanze e credenze volte ad eliminare il male del passato e il propiziare il bene per il futuro (esempi sono Capodanno, l’Epifania, il Carnevale, la Pasqua, …).

In questo blog cercheremo di riportare alla luce i significati di alcune feste o giornate particolari legate alla tradizione popolare.Siete tutti invitati a collaborare apportando le vostre conoscenze!!

Iniziamo con………..

1 gennaio Capodanno

È la festa d’inizio dell’anno, nella quale, per auspicare benessere e prosperità per l’anno che viene, fino a poco tempo fa si gettava tutto quanto era vecchio e rotto: era il rito di eliminazione del male e si creavano così le condizioni per un “rinnovamento”. Anche i “botti”, con il loro fragore, svolgevano la funzione di allontanare il maligno.Capodanno diveniva la situazione adatta per predire il futuro: la meteorologia popolare cercava di prevedere l’andamento di tutti i dodici mesi dell’anno, osservando le condizioni del tempo meteorologico dei primi dodici giorni di gennaio (le calende).

I primi giorni di ogni mese dell’anno erano detti “calende” al modo dei Romani e proprio le calende di gennaio erano associate ai diversi mesi; così il primo giorno dell’anno rappresentava il tempo che avrebbe fatto a gennaio, il due a febbraio, il tre a marzo, e così via. Ad esempio se il 3 gennaio pioveva si sarebbe avuto un marzo piovoso e se l’8 gennaio fosse stato freddo o piovoso si sarebbe avuto un agosto fresco.

A dire la verità a Poggio non tutti concordano con questa spiegazione: alcune persone ritengono che il tempo meteorologico delle calende debba essere invertito: cioè se il 2 gennaio è bel tempo il mese di febbraio sarà piovoso e freddo….

L’unica cosa da fare è provare!

Appuntiamoci sui nostri calendari il tempo dei primi dodici giorni di gennaio e verificheremo lungo il corso dell’anno questa tradizione popolare, o in un senso o nell’altro!

Ma la previsione meteo non finiva qui, perché si riteneva che se la notte di San Paolo, che si celebra il 25 gennaio, non fosse stata scura, cioè nuvolosa le previsioni delle calende non sarebbero state rispettate…Il proverbio afferma “Delle calende non me ne curo purchè a San Paolo non faccia scuro”.

Pierangela