LA FARINA DOLCE

06.12.2009 by Roberta 

 

È tempo di farina dolce
Un po’ di tempo fa una signora mi disse che da quando è mancato il
Biondo, in montagna non si è più assaggiata una farina di castagne
buona come quella che faceva lui. Non lo so se è così per tutti,
sicuramente lo è per me. La farina dolce del nonno aveva un sapore
speciale, datole dall’amorevole cura e dalla continua dedizione che
lui aveva nel produrla, dalla raccolta delle castagne con le pinze di
legno e la bogia fino alla tostatura nel forno del paese scaldato
rigorosamente con sola legna di castagno, e  poi via al mulino a
macinare. Se chiudo gli occhi riesco a sentirlo il suo profumo
uscire dal cassone di legno, riesco a sentire in bocca quel dolce sapore
da far invidia alla cioccolata più buona, riesco a rivedere le corse
che con la mia sorella facevamo ogni volta che il cassone si apriva per
prenderne almeno un pizzicotto. In casa Lelli la farina di castagne
è un’istituzione, o meglio un piacere, che ogni anno ancora si
rinnova grazie alle mani del babbo e di chi insieme a lui ha raccolto la passione del nonno, allora il mio grazie va a loro, perché quando arriva la farina nuova per me è una grande festa, proprio come quando ero piccina.

 ELISA

PROVATE AD INDOVINARE?

26.11.2009 by Roberta 

Ci è venuta un’idea per Natale!

Cento ceppi ardono a Poggio di Loro

18.11.2009 by bwohack 

Alcune foto della festa dei 100 ceppi che si è svolta a Poggio di Loro la domenica, 15 novembre.

Se volete vedere la serie completa delle foto cliccate qui per visitate la pagina su flickr.com

GRAZIE.

16.11.2009 by Roberta 

GRAZIE :

Ai ceppi che si sono accesi, al tempo che  è stato clemente, alla tanta gente che è venuta, alle nostre cuoche insuperabili, ai biscotti che ci sono riusciti, ai nostri coreografi eccezionali, all’entusiasmo alle stelle, a Valdarno Channel che ci farà entrare nelle case dei telespettatori, a Brigitte e la sua macchina fotografica, a Graziano ed al suo ciliegiolo, al Landi con il suo spaccato di storia delle due ruote, ad Emanuele Barletti con i suoi “Paesaggi”, al nostro Pittore Luigi Lorini che per tutti noi è  “Gigi I Pittore”, a Manuela ed alla sua disponibilità, all’Associazione I Bercio, all’Unione dei Comuni, a tutti coloro che ci hanno aiutato con le loro bancarelle ad allestire il mercatino di prodotti tipici ed artigianali, a tutti i POGGESI che ci hanno supportato ed in alcuni casi anche sopportato.

Nella speranza di aver ringraziato tutti non me ne voglia colui che posso aver omesso, ma continui a supportarci ed a sopportarci.

Ma un grazie particolare  va a loro:

Adriana, Alessandro, Alessia, Altea, Angela, Beppino, Carlino, Danilo,  Eli, Elizabeth, Ezio, Felicia, Ferruccio, Filippo, Gabriele, Gabriella, Giovanni, Grazia, I noro, Iacopo, Lorenza, Luisina,  Marco C, Marco T, Mario G,  Mario C, Mirco, Patrizia, Pierangela, Rachele, Romana, Sara, Silvia, Simone, Vanna.

E come dice MAX : Che il vostro ceppo arda!

DA MAX " CHE ANCHE IL VOSTRO CEPPO ARDA "

28.10.2009 by Roberta 

Ciao Max Poggio ti stava aspettando.

Quando la stagione invoglierebbe a restarcene al calduccio nelle nostre case, per i Poggesi non cessa il richiamo laborioso legato alla vita dei e nei boschi e campi. Con la stessa alacrità, anche quest’anno ritorna con sempre maggiore organizzazione, una giornata che chiamare festa è sicuramente riduttivo.”I cento ceppi accesi” è una traduzione in chiave moderna (ma neanche poi tanto) di una abitudine che nella montagna veniva praticata da tutti coloro che, tra vigne od olivi trascorrevano la loro giornata all’aperto, fino all’ultimo utile raggio di sole; e prima che la foschia, la brezza e non ultima la stanchezza, prendessero il sopravvento venivano accesi dei fuochi dentro dei ceppi d’albero cavi, che ognuno si procurava nel bosco durante la raccolta delle castagne. (all’interno dei ceppi il fuoco non aveva possibilità di propagarsi accidentalmente, uso che poi ritroviamo anche nelle metropoli con al posto dei tronchi, dei galloni vuoti.) Dai racconti dei vecchi della montagna è nata l’idea di questa giornata. Immaginate adesso di essere a Loro Ciuffenna oppure in cima alla Croce del Pratomagno, e lo sguardo si posa ad accarezzare i molteplici toni del marrone e del rosso fino al giallo che colorano i boschi ed al verde cangiante delle foglie degli olivi; si sono fatte le 4.00 del pomeriggio, le luci del giorno si stanno attenuando, i contadini iniziano a rimettere gli attrezzi ed a preparare per il lavoro del giorno successivo……..; quando si iniziano a scorgere nei campi dei deboli bagliori che ancora a fatica fanno “concorrenza” alla pregnante illuminazione solare. I bagliori aumentano di numero e di intensità con il trascorrere dei minuti, finchè dopo l’imbrunire, il giorno viene coperto dal manto notturno, e tutta la montagna scintilla di fuochi sparsi che ardono all’interno dei ceppi, come contraltare alle stelle che come noi stanno a guardare. Con questa immagine nella mente, vi invito anch’io a trascorrere la giornata del 15 Novembre tra leccornie, atmosfera gioviale, ed una sana semplicità. Altre iniziative ci aspettano, ma come direbbe Roberta …..”questa è un’altra storia”.

Che……….anche il vostro ceppo arda!
Ciao, Max.