DOPO CHE I CEPPI HANNO ARSO. dal diario di Max

17.11.2009 by Roberta 

max

Inviato il 16/11/2009 alle 23:40:28

Oggi, dopo che I Ceppi hanno arso, ed in tanti sono accorsi al rinnovato appuntamento con questa festa, mi ritrovo a contare i giorni che mi e ci separano da un nuovo evento, che ringiovanirà ancora una volta la nostra affezione verso Poggio di Loro. Lo zoccolo duro dell’associazione ( che Roberta ha già elencato ), ha come sempre, reso superlativa tutta la giornata. Quando il calar della sera si è intrufolato tra le vie del borgo, i Ceppi hanno iniziato a fare il loro dovere; oggi, come negli anni in cui venivano utilizzati per semplice bisogno, e come spesso accade davanti ad un fuoco acceso, anche il più introverso, si sente avvolgere dal tepore della fiamma che riscalda il corpo, e scioglie l’ anima dalle briglie della ritrosia. Così ti fermi a parlare con chi conosci, ma cosa ancor più gradevole, anche con chi non sai chi sia; in quel momento si crea un legame che come il fuoco nelle notti dei tempi ci accomuna. Condividi volentieri, (mentre assaggi una castagna e sorseggi del buon vin brulè) impressioni e complimenti per l’ospitalità trovata, oppure informazioni sul borgo e la sua storia. Si vedono molteplici gruppetti, sparsi per le vie fuori e dentro le mura, intenti a dialogare, con tono pacato e gioviale, come se invece di essere in una via fossero in casa ospiti di amici. Spero che chiunque sia stato dei nostri, abbia goduto appieno l’atmosfera da salotto all’aperto, che Poggio regala in tutte le stagioni, e che ognuno di loro abbia portato con se un pò del tepore umano che i Ceppi hanno acceso in tutti noi.

P.S. Penso di poter essere portavoce di tutti, ringraziando infinitamente l’ unica persona che è stata omessa, ma che per prima, ormai alcuni anni fà, ha creato il gruppo artefice di ogni iniziativa. Per la sua disponibilità, efficienza, precisione, pazienza, costanza, creatività, praticità, e determinazione. Un grazie enorme come il suo ormai dimostrato amore per Poggio, a ROBERTA.

GRAZIE.

16.11.2009 by Roberta 

GRAZIE :

Ai ceppi che si sono accesi, al tempo che  è stato clemente, alla tanta gente che è venuta, alle nostre cuoche insuperabili, ai biscotti che ci sono riusciti, ai nostri coreografi eccezionali, all’entusiasmo alle stelle, a Valdarno Channel che ci farà entrare nelle case dei telespettatori, a Brigitte e la sua macchina fotografica, a Graziano ed al suo ciliegiolo, al Landi con il suo spaccato di storia delle due ruote, ad Emanuele Barletti con i suoi “Paesaggi”, al nostro Pittore Luigi Lorini che per tutti noi è  “Gigi I Pittore”, a Manuela ed alla sua disponibilità, all’Associazione I Bercio, all’Unione dei Comuni, a tutti coloro che ci hanno aiutato con le loro bancarelle ad allestire il mercatino di prodotti tipici ed artigianali, a tutti i POGGESI che ci hanno supportato ed in alcuni casi anche sopportato.

Nella speranza di aver ringraziato tutti non me ne voglia colui che posso aver omesso, ma continui a supportarci ed a sopportarci.

Ma un grazie particolare  va a loro:

Adriana, Alessandro, Alessia, Altea, Angela, Beppino, Carlino, Danilo,  Eli, Elizabeth, Ezio, Felicia, Ferruccio, Filippo, Gabriele, Gabriella, Giovanni, Grazia, I noro, Iacopo, Lorenza, Luisina,  Marco C, Marco T, Mario G,  Mario C, Mirco, Patrizia, Pierangela, Rachele, Romana, Sara, Silvia, Simone, Vanna.

E come dice MAX : Che il vostro ceppo arda!

ESTATE DI SAN MARTINO

12.11.2009 by Roberta 

San martino2009

San Martino – 11 novembre

“L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino”

è l’adagio che è entrato nella tradizione popolare e che contiene la rievocazione della leggenda di San Martino il quale, dopo aver donato metà del proprio mantello ad un povero infreddolito, fece avere un breve periodo di bel tempo.

Le giornate di sole che si verificano all’inizio di novembre si chiamano perciò “Estate di San Martino”.

Per la vita della famiglia contadina questo periodo rappresentava un momento importantissimo per il lavoro, perché iniziava la svinatura (e qui arriva un altro detto “Per San Martino ogni mosto è vino”) per avere il vino nuovo da conservare nelle botti e nelle damigiane e perché, con le vinacce messe a fermentare con l’acqua, si faceva il “mezzo vino”, il vino frizzante di bassissima gradazione, da bere a primavera e gradito ai bambini.

La tradizione della svinatura è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino:

“Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.”

Le giornate di sole illuminano i boschi del Pratomagno dove predominano i colori dell’autunno: rosso, arancio, marrone, giallo……

Un bellissimo spettacolo della natura da contemplare sempre, panorama che risulterà sicuramente più suggestivo con un bicchiere di novello accompagnato da una manciata di “bruciate”!

PIERANGELA

SPECIALE COME IL NULLA. "by Max"

12.11.2009 by Roberta 

Con il timore che la bellissima giornata del 15 c.m. dei Cento Ceppi Accesi, non si possa svolgere ed evolvere a pieno, “mi scappa di scrivere” qualcosa per invogliarvi ad essere dei nostri anche in altre occasioni.Ricordate che Poggio di Loro non è solo di “loro”, ma di chiunque la sappia amare.

Speciale come il Nulla

Nella mia memoria stringo gli occhi che mi hanno parlato di amicizia, all’ombra delle risate dei bambini.
Respiro i miei pensieri, che presto vengono accompagnati da odori ormai alienati dalla grigia stagione presente.
Rifugio nei sorrisi delle mie due promesse di eternità, in attesa del tepore della dolce stagione, progetto  il mio tempo.
Disegno in aria, sentieri battuti dalla silenziosa operosità della natura, scoperti e celati nelle mie intime sensazioni.
Conosco, ignoro e riconosco, nostalgie a me familiari. Quando gli arrivi accendono e le partenze annebbiano i luoghi della cordialità.
Pronuncio nomi a me cari, quasi materializzo i volti. Le labbra si increspano agli angoli fin quasi a scoprirmi i denti, e mi beo nei miei ricordi.
Attendo che il Nulla torni a riempire le mie giornate.
Le chiacchiere, il complice silenzio serale con Lei, gli scherzi, i giochi di parole, le partite di calcetto, le discussioni, le mangiate tutti insieme, le feste, le prese in giro, le corse dei bambini, le loro liti, gli amori, i risvegli sotto un cielo di rondini,e le buonanotte quando le lucciole ti insegnano la via di casa. Gli amici veri, che restano tali anche senza bisogno di ricordarsi a vicenda di esserci, e che ci sono sempre.
Se tu, sì proprio tu che leggi adesso mi chiedessi:
Cosa Vivi a Poggio?
Ti risponderei:
Nulla, ….. Nulla di speciale.

Max.

LODI LODI LODI

06.11.2009 by Roberta 

PLAUSO ALLE DONNE , ecco una nuova perla di Max.

Questo non vuol essere un commento, ma un plauso per chi ha reso tangibili, le trame e gli orditi tessuti sotto le stelle delle calde notti Poggesi. Sicuramente sono state necessarie molteplici capacità, tra le quali la perseverante solerzia del gruppo di Donne (forza trainante del comitato), che come spesso accade nella vita di tutti i giorni, fungono per il bene comune: ora da ariete, pronte allo scontro pur di portare a casa il risultato prefissosi, poi da ipnotica, ritmica melodia incantatrice, che coinvolge ed attrae a se, chiunque porga loro le orecchie. Finalmente il nostro “LAVORI IN CORSO” si è compiuto, al contrario di alcuni progetti nazionali che tutti conosciamo. Come avrebbe commentato il nazional-popolare Renzo Arbore nella intramontabile trasmissione “INDIETRO TUTTA” del lontano 1987, e poi anche dal “COMITATO” de “I FATTI VOSTRI” del 1990:

LODI.., LODI…, LODI..!!!!!.

Ciao, Max.